“Ho molto rispetto per Freud, Jung, Rogers e tutta la psicologia contemporanea. Sono stati geniali ma alla fine lasciano l’uomo alle soglii d’una tana da cui non si sa se esce un mostro o c’è il caos. Io conosco soprattutto di là, dove è l’in sé operativo delle funzioni esistenziali.
Sotto le soglie fenomenologiche dell’io e super-io, si espone la solare postività dell’in sé dell’uomo. Sono il contatto con esso certifica le funzioni del reale e relativi valori eroici per l’individuo. È esso che fornisce il codice d’interpretazione per qualsiasi fenomenologia (…), è l’in sé che concede il ritrovamento del significante e del significato”
(A.Meneghetti, L’In Sé dell’uomo, Psicologica Editrice, 1981 Roma)
giovedì 29 aprile 2010
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