venerdì 4 giugno 2010

Pedagogia

Qualche giorno fa sono stata invitata da una amica alla discussione della sua tesi di laurea e sono rimasta (non solo io ma anche l’intera commissione) molto colpita sia dal tema e sia dai contenuti del suo lavoro del tutto innovativi. Il titolo della tesi era “Disturbi di personalità: da J. Bowlby ad A. Meneghetti”. Mi ha talmente incuriosita che ho letto alcuni testi di entrambi gli autori e sono giunta a fare una sintesi interessante, interessante sicuramente per me che sono una studiosa e un’operatrice nel campo della devianza giovanile. In sintesi: Bowlby parla della Teoria dell’Attaccamento, finalizzata a concettualizzare la tendenza dell’essere umano a strutturare solidi legami affettivi con particolari persone, e per illustrare le varie forme di profondi turbamenti emotivi e di disturbi della personalità originati da perdite o separazioni involontarie. Bowlby definisce “legame affettivo” l’attrazione che un individuo ha per un altro individuo, e parte dal presupposto che la maggior parte dei problemi di un soggetto siano collegati a rotture dei legami affettivi nell’infanzia, in particolare alla separazione (definita dall’autore angoscia di separazione) dalla figura materna che rappresenta la figura con la quale il bambino instaura il suo primo legame affettivo.

Meneghetti aggiunge un elemento in più molto importante, perché sostiene che l’angoscia di separazione di cui parla Bowlby è un accadimento universale, indispensabile per la nascita dell’Io. Ad un certo punto cresciamo, e per raggiungere una reale autonomia dobbiamo staccarci da quella figura di riferimento che per anni (dalla nascita fino ai 10-12 anni) ha costituito il nostro primo, fondamentale e unico punto di sicurezza.

giovedì 29 aprile 2010

In Sé dell'uomo

“Ho molto rispetto per Freud, Jung, Rogers e tutta la psicologia contemporanea. Sono stati geniali ma alla fine lasciano l’uomo alle soglii d’una tana da cui non si sa se esce un mostro o c’è il caos. Io conosco soprattutto di là, dove è l’in sé operativo delle funzioni esistenziali.
Sotto le soglie fenomenologiche dell’io e super-io, si espone la solare postività dell’in sé dell’uomo. Sono il contatto con esso certifica le funzioni del reale e relativi valori eroici per l’individuo. È esso che fornisce il codice d’interpretazione per qualsiasi fenomenologia (…), è l’in sé che concede il ritrovamento del significante e del significato”

(A.Meneghetti, L’In Sé dell’uomo, Psicologica Editrice, 1981 Roma)

lunedì 22 marzo 2010

Studiare psicologia a San Pietroburgo

In una recente intervista, Larisa Tsvetkova, Decano della Facoltà di Psicologia dell’Università Statale di San Pietroburgo, ha dichiarato: “La nostra Facoltà è stata fondata nel 1966. Attualmente, presso di essa ci sono quattordici cattedre, tra cui: Psicologia generale, Pedagogia, Psicologia sociale, Psicologia politica, Ontopsicologia, etc.

La missione della Facoltà è quella di diventare il centro d’integrazione dell’attività di ricerca scientifica, applicata ed istruttiva della comunità professionale psicologica nella soluzione dei compiti pluriennali ed attuali della psicologia nel campo sociale, politico ed economico.

Le priorità strategiche delle attività che si svolgono presso la Facoltà di Psicologia sono:

1. garantire l’unità della scienza psicologica, la prassi e l’istruzione;

2. assicurare la competitività dei laureati della Facoltà;

3. sviluppare progetti istruttivi interdisciplinari e di ricerca scientifica;

4. integrare la Facoltà nella società psicologica mondiale.

L’apertura della cattedra di Ontopsicologia presso la nostra Università, nel 2004, ha permesso e permette a centinaia di studenti di studiare questa scienza, la quale ha apportato un contributo significativo alla comprensione integrale dell’umano come unità d’azione, come persona completa.”

martedì 16 febbraio 2010

L'In Sé

"L’In Sé è un principio formale intelligente” è la definizione metafisica; “che fa” è il passaggio al fenomeno, è il momento della creazione.
"Fa autoctisi storica": si introduce cioè con "storica" l’oggettivo che fa l’esistenza in divenire funzionale. Dunque fa autoctisi, autoposizione, fa se stesso, si evolve, si fa, concrescere, e si esalta nell’apparente diverso.
L’uomo, essendo virtuale, è un progetto che fa autoctisi in progress. Ogni volta che fa progress e autoctisi, perfeziona una premessa. Ogni scelta, ogni investimento condiziona il successivo e si riflette nell’intero. Continuamente l’uomo sperimenta l’effetto delle proprie cause, e causa i propri effetti.

giovedì 14 gennaio 2010

Coscienza stereotipa e religiosa

Coscienza stereotipa: il campo-monitor registra non per accadimento dei fatti interni o esterni, ma per organizzazione tematica. Conosce solo dove è già predisposta per tipologia di complesso inconscio o per matrice del generale monitor di deflessione: categorie memetiche.

Coscienza religiosa: tutto il campo-monitor è registrato su principi apodittici e sociali, indipendenti dalle strutture bio-universali. Ciò costituisce il primato moralistico sul comportamento esistenziale.

giovedì 10 dicembre 2009

CHE COSA SIGNIFICA LA PAROLA ESSERE

Principio universale di quanto esiste o è reale.
L’essere è il primo semplice generale che consente la logica apriorica tra essere e non essere.
In Ontopsicologia si distinguono tre modi di essere:
a) metafisico o Essere trascendente, o Essere come Dio;
b) comune, o essere come partecipazione universale di tutte le cose;
c) individuale, o essere come partecipazione di me esistente qui e adesso.
L’In Sé ontico è il mediatore di queste tre realtà: in base all’Essere trascendente, l’In Sé ontico ha la relazione con il primo principio; in base all’essere comune, l’In Sé ontico ha la relazione con il cosmo, l’universo, la vita; in base all’essere individuale, l’In Sé ontico ha il rapporto con l’uomo in quanto ecceità storica, dalla quale segna la propria irripetibilità.

giovedì 5 novembre 2009

Immagine originaria

Immagine originaria (collegata con la realtà): l’Io a priori. L’Io a priori ha immagini agevolanti la vitalità, che danno riscontro della formula vincente. Per distinguere tali immagini vincenti si può notare che hanno sempre una forma di tumescenza, di pleroma, che è un incipiente stato di grazia. Ciò significa che l’essere umano ha delle coordinate, che quando vanno all’azione finale danno un risultato organismico vincente ed il soggetto si trova “graziato”, cioè ha lavorato per dieci e raccoglie cento.
L’Io a priori è il dato immediato. Il monitor di deflessione scatta in una seconda fase: appena il soggetto vuole capire e cerca di specificare questa ridondanza vitale (quindi immette la sua logica ordinaria), intervengono gli input del monitor di deflessione ed in quel modo il soggetto immette dei codici che alterano il riflesso del reale.